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1) Dizion. 5° Ed. .
CONTO
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CONTO.
Definiz: Sost. masc. Qualsivoglia operazione di aritmetica, per la quale si determini il numero, la quantità, il prezzo, il valore e simili, di checchessia; e il Resultato di essa operazione: Computo, Calcolo qualunque.
Voce formata per sincope dal lat. computus, onde anche il franc. compte, anticamente conte e cunte. –
Esempio: Senec. Pist.: Quando l'uomo ha raunate le parti, sì le somma per conto.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 275: Un messer Iacopo dal Borgo, luogotenente in questa terra, mi dice che si è fatto conto de' grani che sono nello stato di questo Signore, e trovasi che a tutte queste città ne manca a chi per uno, e a chi per dua mesi.
Esempio: Cas. Pros. 3, 166: Gli Altoviti non hanno ancora fatto il conto, ma credono che, difalcato quello che vi tocca per la limosina,.... fra tutti gli offiziali averete circa quaranta scudi.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 194: Poi fecesi conto per diligenti computisti, che si era speso in quella guerra un milione e dugentomila ducati.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 228: Ma perchè dalle varietà dei pesi nascerebbe, se non altro, pure alcuna difficultà nell'aggiustare insieme le lor valute (delle monete), ed ognuno non sa fare questi conti appunto, o così presto, ec.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 4, 277: Tutti i conti de' mercanti son fondati sulla regola del tre.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 8: Con tutto che ritroverete esserci de' versi di quattordici sillabe, e di quelli di nove, ad ogni modo il conto torna; perchè dovendo essere le sillabe del sonetto 154.... voi le troverete in questo per l'appunto.
Esempio: Viv. Disc. Arn. 53: Che, se faranno bene i lor conti, assai più vale quel legname che sciupano,... di quel che costino i cantoni di smalto ec.
Esempio: E Viv. Disc. Arn. 59: La total caduta di esso Arno,... a mio conto, è sopr'a sedici braccia.
Definiz: § I. In locuz. figur., e altresì figuratam. –
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 1, 213: Crediamo.... ch'ella (l'anima) faccia seco il conto del suo procedere avanti, in guisa di coloro ch'a piene vele in alto mare correndo misurano il viaggio ch'han fatto con la proporzione che ha il tempo con quella forza di vento.
Esempio: Sassett. Lett. 351: Messer sì, che voi dovresti far i conti a questo modo, a volere che e' vi tornassero, senza dar biasimo altrui.
Esempio: Leopard. G. Cap. piac. 7: Ma finalmente fatti tutti i conti, Quei che co' proprj meriti s'acquista, Par che di degnità gli altri sormonti.
Definiz: § II. In senso speciale, si disse il Computo del corso annuo della luna rispetto a quello del sole, ed il Ragguaglio delle loro differenze. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. volg. 52 t.: Or vedete che tutto il conto de la luna e le sue ragioni difiniscono e compiono el suo corso in 19 anni. E ciascuno anno de la luna è minore che quello del sole 11 dì.... E di questi medesimi 11 dì nasce un conto, ch'è appellato la patta, per trovare le ragioni de la luna.
Esempio: E Giamb. Lat. Tes. volg. 53: Ed in quel dì che la luna non era ancora veduta, santa Chiesa non la mette in conto.
Esempio: E Giamb. Lat. Tes. volg. appr.: Questi conti en appellati concorrenti, a cui noi ci doviamo attenere tuttavia lo primo anno, quando le patte sono nulle.
Definiz: § III. Per Il contare, Il numerare, L'annoverare; e poeticam., Modo o Possibilità di contare. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 31, 79: Quei che fuggiro, io non saprei contarvi, Nè quei che fur cacciati ai fiumi stigi. Levò a Turpino il conto l'aria oscura, Che di contarli s'avea preso cura.
Esempio: Baldin. Decenn. 4, 118: Potevano gli antichi nella constituzione del primato nel corno destro e sinistro, come parti somme estreme e principali, ritrovare una tale quale facilità e comodità nel conto; perchè avendo contato il luogo del corno destro, e poi il sinistro, tornava bene in acconcio il seguitare per ordine dalla banda sinistra verso la destra, finchè al luogo primo nel corno destro, donde era cominciato il contare, si pervenisse.
Definiz: § IV. Per Computo, Ragguaglio di dare e avere fra due parti che hanno interessi reciproci, e altresì Dimostrazione, per lo più scritta, dell'entrata e dell'uscita, a fine di determinare il debito o il credito, l'avanzo o lo scapito. Più comunemente usasi nel plurale, e nelle maniere Fare i conti, Rivedere i conti, Venire ai conti, e simili. –
Esempio: Rep. Fir. Diec. Bal. 69, 93 t.: Essendo pagati, come è detto, ci pare da dovere volere vedere il conto nostro con loro.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 331: Giovanni, mio fratello, mi ha detto la renitenzia che fate di venir a far conto con lui, e soddisfarlo del restante che gli dovete.
Esempio: Condiv. Vit. Buonarr. 32: Egli lo consigliò che facesse chiamare gli agenti del Duca a far conto seco di tutto quello che aveva da Giulio ricevuto, e di quel che per lui fatto aveva.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 219: Che ha ei fatto?... Quistione? A. Sì! gli è uom da ciò! N. Il conto Di cassa? A. Appunto!
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 2, 48: E poi, a dirti il ver, gli è sul rimettere I conti alla padrona.
Esempio: Dav. Tac. 1, 308: Egli avea pattuito che senza rivedere i conti suoi pubblici s'intendessero saldi e pari.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 4, 263: Fossero riveduti i conti a' tesorieri, e particolarmente a Ribò, che teneva la cassa particolare del Duca di Mena.
Esempio: Red. Lett. 1, 357: Oh quanto fo spendere a V. Sig. in lettere! oh quanto! oh quanto! Se piace a Dio di darmi vita, ci rivedremo questo inverno, e faremo i nostri conti, e gli aggiusteremo tutti tutti.
Esempio: Fag. Comm. 5, 45: Anzi vuol esser pagato lui di certo grano, che dette loro. F. O bene, si fanno i conti ec.
Esempio: Pap. L. Coment. PP. 1, 21: Essi (Notabili) non lasciarono ingarbugliarsi quando videro che, si trattava de' loro interessi, e dimandarono un conto dell'entrata e della spesa.
Definiz: § V. Figuratam., e altresì in locuz. figur. –
Esempio: Senec. Pist. 392: Tu mi richiedi, ch'i' ti scriva più spesso; facciamo conto insieme, e troveratti in debito con meco.
Esempio: Bern. Orl. 38, 56: Nè può uscir chi prima non ascende A far conto là sù col Castellano.
Esempio: Varch. Boez. 42: Vuoi tu dunque venire a' conti colla fortuna, e saldar seco la tua ragione?
Esempio: Galil. Op. astronom. 4, 203: Avvertite che io in questo conto vi ho passata come cosa vera una partita ch'è falsa, cioè che la luce ec.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 64: Mi desta, e in camera ordina ch'io monti, Doman, dicendo, finiremo i conti.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 65: Scendo in cucina Un po' tremando che il zio prete pronto M'applichi il resto della rammanzina, E non voglia levar nulla al mio conto.
Definiz: § VI. Per la Scrittura stessa delle partite di entrata e uscita, o di dare e avere; ed usasi per lo più in plurale, e col verbo Tenere i conti. –
Esempio: Empol. Gir. Vit. 23: Suo padre se lo tirò al banco,... e imparò a tenere conti.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 11, 201: Giovan Francesco,... avendo tirato a Roma Aristotile, e servendosene a tener conti in un gran maneggio che avea di fornaci, di calcine ec.
Esempio: Legg. Tosc. 6, 5: E di quello darà o pagherà [il Camarlingo] secondo la forma de' presenti Statuti, debba tenere buon conto, chiaro ed aperto, in modo che facilmente si possa vedere.
Esempio: E Legg. Tosc. 6, 490: Dal qual tempo in qua di ragione si dovrebbe ritrovare qualche migliaro di scudi, se non fosse stata la negligenza de' ministri passati in tenere i conti dei libri.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 66: Tieni in regola i conti e le partite.
Definiz: § VII. E in locuzion figurata. –
Esempio: Machiav. Comm. 108: È vero che la fortuna e la natura tiene il conto per bilancio: la non ti fa mai un bene, che all'incontro non surga un male.
Definiz: § VIII. A denotare poi la special condizione di essi conti, sia nel senso di Computo di dare e avere, sia in quello di Scrittura delle partite di entrata e uscita, usansi varj aggiunti, che si dichiarano ai lor luoghi, come conto Acceso, conto A parte, conto Aperto, conto Chiuso, conto Corrente, conto Fermo, conto Liquido, conto Morto, conto Spento. –
Esempio: Franz. M. Lett. IV, 1, 46: Sua Signoria allora mi disse, che voi avevi ricevuti certi danari per dottorarvi, e che quelli si erano messi in conto corrente; ma se per l'avvenire volevi la provvisione, ec.
Esempio: Legg. Band. C. 4, 63: Si paghino [le condennazioni e multe] dal Contado con l'accrescimento di scudi cinque in sei per scudo per sopra quello che è consueto pagarsi; il quale accrescimento serva e sia della Fabbrica senza alcuna diminuzione, ed il Camarlingo sia tenuto tenerne conto a parte.
Esempio: Cellin. Vit. 518: Essendo tanto ben liquidi e chiariti li mia conti per virtù di un saldo.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 498: Il governo di questo Spedale.... era alla cura generalmente de' Canonici, che vi deputavano alla cura speciale un prete sotto nome di custode, e ne teneva conto a parte.
Esempio: Legg. Tosc. 6, 490: Nei quali [libri] sono molti conti morti di spese fatte in argini, fossi ed altro, dove non si vede sieno state fatte l'imposizioni solite di più lavori che in diversi tempi si son fatti.
Esempio: Fag. Comm. 6, 235: Se questo signore salda i conti colle mazzate, i' ho caro di tener conto acceso.
Esempio: Casareg. Camb. 183: Si fece.... sotto li 27 febbraio accreditare ne' libri sociali.... la detta somma di pezze 5000, e addebitare simile partita in conto corrente.
Definiz: § IX. Per Ragione, Dimostrazione, Prova, Giustificazione o simili, in modo specificato, dell'uso fatto di checchessia, e massime di denari, entrate ec.; usato più specialmente nella maniera Chiedere conto, o buon conto, Dare conto, o buon conto, Rendere, e simili, conto, o buon conto. –
Esempio: Vill. G. 182: I baroni di Provenza appuosono al buon Romeo, ch'egli avea male guardato il tesoro del Conte, e fecerli domandar conto.
Esempio: Vill. M. 332: Del quale [tesoro] non potendo.... avere diritto conto, lungo tempo tenne in prigione il detto vescovo.
Esempio: Empol. Gir. Vit. 24: E dette loro (alle perle) buona fine, e tornò e rendè buono conto.
Esempio: E Empol. Gir. Vit. 29: Stando così, e dando ordine a voler render conto a' detti Gualterotti, e consegnare loro tutto, come era obrigato (obbligato), avvenne ec.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 7, 365: Io prego.... le Signorie Vostre, se le non vogliono che io abbia da vendere i cavalli, e tornarmene a piè, che ordinino a Bartolommeo Panciatichi mi serva di cinquanta scudi, perchè io sono stato sempre qui con tre bestie; e alla tornata mia io darò conto delle spese, e quelle ne delibereranno secondo la loro solita umanità.
Esempio: Ar. Comm. 2, 299: E fa che li fasci ti mostrino, C'hanno cavati, e che conto ti rendano De' legni verdi c'hanno messo in opera; E quel che sopravanza, fa che annoveri.
Esempio: Guicc. Op. ined. 10, 67: Quando mi partii da Firenze, mi dette [Piero] ducati cinquecento d'oro, e di poi a pochi giorni.... me ne mandò altri cinquecento, e di quivi a non molto tempo me ne mandò mille; e di tutto, benchè io fussi giovane e sanza freno di persona, gli rendei diligente conto.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 3, 143: Tali amministratori [de' Luoghi pii] sieno tenuti di renderne agli ordinarj conto annuale.
Esempio: E Pallav. Stor. Conc. 3, 799: Convenia.... obbligarli (i Vescovi) di render conto delle spese nel Concilio provinciale.
Definiz: § X. E figuratam., riferito a fatti, azioni, modo di procedere, e simili. –
Esempio: Bern. Orl. 67, 3: Voi, preti, che vi date così bello Tempo, guardate di non vi ingannare, E non aver a render conto poi.
Esempio: Car. Trad. gr. 44: Del qual sangue per le nostre mani se n'ha da render conto a Dio.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 1, 395: Fu domandato al Capra se si sentiva di poter render conto sopra le cose sue; il quale, dopo qualche titubazione rispose di sì.
Esempio: E Galil. Op. fis. mat. 1, 398: Li conclusi, che noi non eramo convenuti là per questo, e che però.... procurasse pur di render buon conto dei suoi studj e del suo libro.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 210: Avranno a render gran conto a Dio i padri e le madri.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 1, 282: Non dovete credere d'esser tenuti solamente a vivere ben da voi; siete tenuti a procurare che vivano bene anche gli altri; e questa è cura vostra, ed a voi si attiene, ed anche a voi ne sarà domandato severo conto.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 292: Scrive un viglietto all'offensore in nome del paziente, chiamandolo per la mattina seguente a rendergli conto della soperchieria usatagli.
Esempio: Fag. Comm. 7, 5: Da ultimo son solo in questo mondo; Dell'oprar mio non debbo.... Render conto a nessuno.
Esempio: Pap. L. Coment. PP. 1, 28: Il Ministro Necker per fuggir l'odio dell'una parte e dell'altra, nè dover render conto di ciò che poteva accadere, volle consultare i Notabili, i quali furono adunati a Versaglia.
Definiz: § XI. Per Partita, sia di dare, sia di avere, da valutarsi nei conti: onde Libro dei conti dicesi Quello dov'è segnato distintamente il dare e l'avere, l'entrata e l'uscita. –
Esempio: Casareg. Camb. 188: Tutta la difficoltà dunque depende dal regolamento de' conti, per tirarne l'avanzo più in un modo che nell'altro a favore de' socj.
Esempio: E Casareg. Camb. appr.: Tra li socj nel loro conteggio non è proibita la compensazione di ogni sorte di conto, quando la società è finita, o pure quando il conteggio riguarda l'interesse de' medesimi socj.
Esempio: Fag. Comm. 5, 427: Io scrivo di rado. A. Voi tenete pure i vostri libri de' conti: voi saldate col fattore: voi fate le ricevute.
Esempio: E Fag. Comm. 5, 515: Se questo del vino fusse conto saldato, qui in contro alla partita del tuo dare ci sarebbe l'altra, nella quale t'averei dato credito del medesimo.
Esempio: Not. Malm. 1, 238: A tutti questi tali conviene tenere le loro ragioni aperte, cioè i libri del dare e dell'avere; il che si dice Tenere i libri della ragione, cioè i libri de' conti.
Definiz: § XII. Usasi comunemente anche per Nota particolareggiata di quanto alcuno è creditore verso di un altro, per l'opera propria prestatagli, per lavori fattigli, per merci vendutegli, per vitto somministratogli, e simili. –
Esempio: Varch. Ercol. 99: Quando ci pare che alcuno abbia troppo largheggiato di parole, e detto assai più di quello che è, solemo dire, bisogna.... farne la tara, come si fa de' conti degli speziali.
Esempio: Not. Malm. 1, 175: Si fanno [i forestieri] fare il conto da uno [degli osti]: e pensando di aver finito, gli sopraggiunge poi il secondo oste, che fa loro il conto della cucina, e cresce la somma del primo conto, fatto dal vinaio. Questo non si pratica più al presente, facendo l'oste medesimo tutto un conto, tanto del mangiare che del bere.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 150: Mance esterne e domestiche, regali di monache e di comari, conti d'artigiani; oh che guai!
Definiz: § XIII. E riferito in particolare al vitto preso alle taverne, si usò per Pagamento di esso, Scotto; onde A conto trovasi per In quantità commisurata allo scotto convenuto o sborsato. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 96: Non vuo', sì come s'usa alla taverna, Il pan a conto, e 'l vin con la misura, Ed a compito aver fin la lucerna.
Esempio: Leopard. G. Cap. piac. 68: Non lo credon costor, quando e' si dice Che con dieccioldi (dieci soldi) di conto per uno, S'aveva insino alla sua coturnice.
Definiz: § XIV. Pel Resultato stesso dei conti, o Importare del conto; Debito, e respettivo Credito, nascente da conto o conti liquidi. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 286: L'accordo di messer Giovanni Bentivoglio non è ancora fermo, perchè sono in differenza di quel conto vecchio de' novemila ducati, che messer Giovanni deve dare fra certo tempo a questo Signore.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 148: Tu, ch'eri come creditore venuto, saldato il conto, te ne parti debitore.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 48: E ov'è Gualfredi? N. In camera Che salda certi conti.
Esempio: Sassett. Lett. 408: Parmi che Carlo Velluti sapesse che erano scusati i 60 scudi, quanto sia per pareggiare i nostri conti.
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 398: Un mantel di frisato, e non di felpa, Porrommi intorno, e non andrò, qual verme, Di seta ricoperto; al mio ragazzo Darò comiato, e salderò suo conto.
Esempio: Dat. Lepid. 175: A Firenze due forestieri andarono a Castello, e fecero un conticino di soldi 14, e non più. Fingendo di non aver danari, lasciarono un fagotto. Tornò un di essi, saldò il conto, e riebbe il fagotto.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 24: Se chiamo l'oste per pagare il conto, Mi dice: si avrà tempo domattina.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 78: È più che avere il regno del Cataio Poter dir: son scrittor, sono un autore, Devo un conto aggiustar col mio libraio, Ho molta roba per lo stampatore.
Definiz: § XV. E figuratam. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 272: Hannosi ancora in questo accordo a terminare e' conti vecchi, e ragionasi qualche cosa d'un cappello per il Protonotario, quando e' non lasciassi il prete.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 23, 212: Dite animosamente fin dal principio, ma in più alto senso, al vostro medico, come il re Teodorico al suo: Fas est tibi nos fatigare jejuniis.... Nè però abbandonarvi tutto nella sua fedeltà e nel suo sapere; ma voi eziandio non richiesto, aggiustare i conti dell'anima vostra con Dio.
Esempio: Monet. Poes. 317: Adesso la coscienza in grande intrico Tutte le mie partite insieme aduna Per farne meco i debiti confronti, E prima di morir saldare i conti.
Esempio: Murat. Gov. Pest. 228: In altri tempi suole arrivarci addosso la morte all'improvviso, con trovarci mal preparati al viaggio dell'Eternità; ovvero assalendoci le febbri, ed altri mali, non ci lasciano l'uso della ragione e de i sensi, per poter saldare i conti con Dio, e col Mondo.
Definiz: § XVI. E per Ciò che ad alcuno è dovuto, o s'appartiene; Parte o Porzione spettante per diritto: ma si usa per lo più figuratam., e in modo ironico, nelle locuzioni Avere alcuno il conto suo, o Dare ad alcuno, il conto suo. –
Esempio: Bern. Orl. 4, 56: Disse Rinaldo... Chi non vuole star qui se ne può andare; Quand'io fussi anche solo, spero in Dio, Che mi sarebbe dato il conto mio.
Esempio: Fag. Rim. 3, 248: In somma i' mi credei pigliar lo scrocchio A mangiar l'asinino, e v'ebbi gusto, E n'ebbi il conto mio fino al finocchio.
Esempio: E Fag. Rim. 7, 205: Quando alla sepoltura ei vien portato, Chi passa il guarda, e dice con disprezzo: La balia quello lì non l'ha affogato; O quello sì davver ci è stato un pezzo, Ha avuto il conto suo; credeva il tristo In questo mondo di restare il sezzo.
Esempio: E Fag. Comm. 8, 30: Restituirò il suo viglietto, perchè e' non viene a voi, non avendo voi quelle chiome d'oro ch'ei dice, e ch'egli forse averebbe bisogno che voi aveste per farne calía. I. Io ho avuto il mio conto. L. Ora io averò il mio.
Esempio: Bertin. A. F. Fals. scop. 68: A lui nulla importa che le Difese che vanno attorno.... sien credute sue proprie, bastandogli solo d'aver dato il lor conto a que' che l'hanno impertinentemente attaccato.
Definiz: § XVII. Per Utile, Vantaggio; usato più specialmente con un adiettivo possessivo, e coi verbi Avere, Trovare, Volere, e simili. E adoperasi anche in senso figurato. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 308: Parermi avere conosciuto.... Sua Eccellenza non essere resoluta in su il volere ad ogni modo la condotta; il che, quando sia con effetto, e che voglia fare il conto di Vostre Signorie come il suo, troverà sempre costì riscontro.
Esempio: Car. Arist. Rett. 144: Ne le loro azioni [i giovani] s'attengono più tosto a l'onesto che a l'utile; perchè nel vivere guardano più a la creanza che al conto loro.
Esempio: Viv. Disc. Arn. 51: Data la parità, per dubbio d'avere il mio conto nelle calcine, ed anche per meno spesa, fra gli altri modi, eleggerei più tosto i grossi cantoni naturali, che que' di smalto.
Esempio: Magal. Lett. At. 589: Ma state: voglio che facciamo anche meglio. Non mi rispondete se non da ultimo. Così voi ci troverete più il conto vostro.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 151: Con queste riforme, le parti malfatte s'aggiustavano, i poveri co' ricchi aveano il loro conto, che finalmente senza loro non si potrebbero abitare le città.
Esempio: Nell. Iac. Serv. padr. 1, 11: Meco forse non sarà per averci tutt'i suoi conti.
Esempio: Fag. Comm. 5, 29: In questo caso si fugge, quando non si vede il conto suo.
Esempio: Riccat. I. Op. 4, 242: Nè ci troveranno meglio il loro conto i Luterani.
Esempio: Bracc. R. Dial. 294: La prima volta che vo' vi siete messo a far questo mestiero, vo ci avete avuto poco il vostro conto.
Definiz: § XVIII. Conto vale pure Appunto, Nota, Riscontro, ed altresì Ricordo o Memoria, di checchessia: ed usasi col verbo Tenere conto. –
Esempio: Morell. Cron. 242: Il provvedimento della spesa, e di tutte cose opportune fu commesso al detto Gualberto, avendone esso a tener conto, e rendere buona ragione del denaio a lui conceduto.
Esempio: Rep. Fir. Diec. Bal. 2, 108: Della spesa che farai da Castelfranco a Arno in mandare la biada, che riceverai, tienne conto.
Esempio: E Rep. Fir. Diec. Bal. 2, 112: Di tutto prenderete chiara scrittura, e terrete conto.
Esempio: Varch. Stor. 3, 25: Chiamossi il libro dove si teneva conto di questi crediti, il Libro de' sette milioni.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 339: Convien nell'istesso momento che si prende l'altezza aver nell'orizzonte osservata la distanza del verticale, nel qual è la stella, dal meridiano; in oltre, dopo notabile intervallo di tempo, convien reiterar l'operazione, e tener minuto conto del tempo decorso, fidandosi o d'oriuoli, o d'altre osservazioni di stelle.
Esempio: Red. Lett. 1, 333: Tenga V. Sig. conto di quello che spende in queste baie, che alla mia venuta a Livorno.... pagherò ogni minuzia fino a un picciolo.
Definiz: § XIX. E per Avviso, Ragguaglio, Notizia, Informazione, Contezza, di checchessia, o circa a checchessia; ed usasi coi verbi Avere conto, Dare conto, Dimandare conto, Prendere conto, Rendere conto, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 55: Ella gli rende conto pienamente Dal giorno che mandato fu da lei A dimandar soccorso in Orïente.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 20, 5: L'altro comincia, poi che tocca a lui, Con più proemio a darle di sè conto.
Esempio: Cas. Pros. 2, 13: Ho pregato S. Ecc. che dia conto diligentemente a VS. illustriss. di tutto quello che occorre.
Esempio: Car. Eneid. 7, 990: A voi [Muse] conviensi Di raccontarlo, a cui conto e ricordo De le cose e de' tempi è dato eterno.
Esempio: E Car. Lett. Farn. 1, 392: Di che avemo avuto conto da Nostro Signore.
Esempio: Sassett. Lett. 376: Di che ei darà conto particulare alla A. V.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 273: E per darvi conto migliore, e delle cagioni e del fatto, rispondendo con esso all'ultima vostra, vi mando l'inchiuso capitoletto.
Esempio: Instr. Cancell. 7, 379: Questi libretti si faccino mostrare almeno ogni mese.... per correggere gli errori che vi si trovassero, e darne conto subito a' Signori Nove.
Esempio: Bart. D. Ital. 3, 61: Scopertosi inviato a prender conto de' Padri, ne udì, e ne vide egli stesso quel che di poi ec.
Esempio: Segner. Incred. 8: Essendo vergogna somma.... che il coiaio, che il calzaiuolo, che il tesserandolo, che qualunque altro artiere sappia dar conto della sua professione, e il cristiano non lo sappia ancor egli dar della sua.
Esempio: Magal. Lett. P. 304: Tu mi pari un altro quando tu mi domandi conto de' miei studj. Non sai tu ch'io sono un bue?
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 4, 35: Ma quando lor diè conto del romito Rinaldo, e disse, ch'era Ferraù, Restò dallo stupore ognun smarrito.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 3, 68: Poichè ho statuito di render conto di tutt'i miei scoprimenti alla compagnia vostra, o carissimi confratelli accademici, ora vi dirò ec.
Esempio: Pap. L. Coment. PP. 1, 125: Vedrete gli sforzi miei per procurare che questa ratificazione sia vinta, e il fedel conto ch'io renderò del vostro messaggio.
Definiz: § XX. E per Racconto, Narrazione, Storia; nel qual senso è oggi di raro uso. –
Esempio: Nov. ant. B. 104: Palamides ne la menò, come altrove dice lo conto.
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 11 t.: Chi questa storia vorrà sapere più apertamente, sì se ne vada al grande conto del Vecchio Testamento.
Esempio: Tav. Rit. 1, 7: Dice lo conto, che venendo l'altro giorno bello e chiaro, e andato il bando che li baroni e cavalieri tornino alla gran prataria, cioè al campo ec.
Esempio: Febuss. Breuss. 2, 19: Dirovvi d'un forte uomo el nobile conto.
Esempio: Vill. G. 763: Lasceremo di questa materia, e torneremo a nostro conto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 37, 44: Pregar colei ch'in cortesia seguisse, Anzi che cominciasse il conto intero.
Esempio: Salv. Crusc. 26: La storia si rimanga pur conto, e non diventi una mischianza di discorso e di narrazione.
Definiz: § XXI. Conto usasi per Divisamento, Disegno, per lo più col verbo Fare conto. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 7, 364: Monsignor di Gursa veniva qua col conto fatto, che se trovava meglio qua, aderirsi; quando che no, ritornare da quelli che gli avevano fatto migliore promessa.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 63: E mentre che attraverso e piani e monti, Fo meco cento grazïosi conti.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 64: Ora a star seco e non lasciarla mai Non avrò più bisogno di nessuno. Questi bei conti, rispose lo zio, Tu gli fai tu; ma non gli faccio io.
Definiz: § XXII. Per Apprezzamento, Stima, Considerazione: usasi col verbo Fare; e, con l'aggiunto di Grande o Piccolo, Molto o Poco, anche con Avere. –
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 212: Assai conto fate voi di me, quando m'amiate.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 23, 252: Mi si presenta per ultimo un ricordo, che non de' aversi in piccol conto da chi si truova inviluppato nella roba altrui, con qualunque sia maniera di debito.
Esempio: Baldin. Lett. Pitt. 3: Ciò che debba dirsi dell'uso di far copie di belle pitture e del conto che debba farsi delle medesime copie.
Definiz: § XXIII. Per Reputazione, Pregio, Valore, Importanza, detto così di persona, come di cosa, e usato più specialmente nelle maniere Di molto, o gran conto, Di poco, o piccolo, o nessun conto, e simili. –
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 201: Oltre all'essere persona molto da bene, di gran conto,... è specialmente Datario del reverendissimo ec.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 23, 66: Dove i dipintori a lui (al Tiziano) danno, infra gli altri di primo conto, il pregio del colorire, non sanno ec.
Esempio: Maff. Anfit. 145: In più manuscritti, ma di poca antichità, e di nissun conto, ho trovato ec.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 8: Gli uomini tutto giorno si mettono a pericolo della vita con fondamenti più deboli di gran lunga, e per cose di piccolissimo conto, o anche senza pensarlo.
Definiz: § XXIV. Conto vale anche Cagione, Ragione, Motivo, Rispetto; ed usasi più specialmente in costrutto con la particella Per, e con un adiettivo pronominale, oppure di quantità o di qualità, come Quello per quel conto, Questo per questo conto, Molto per molto conto, Tutto per tutto conto, Tale per tale conto, o simili. –
Esempio: Machiav. Pros. var. 8, 158: Se voi ogni dì una volta mi manderete un fante apposta per questo conto, come voi avete fatto oggi, farete più beni.
Esempio: Ar. Orl. fur. 20, 123: S'in altro conto aver vuoi a far meco, Di quel ch'io vaglio son per farti mostra; Ma per costei non mi tener sì cieco, Che solamente far voglia una giostra.
Esempio: Bern. Orl. 21, 13: L'un all'altro diceva Per che conto ivi fusse, e come, e quando.
Esempio: Guicc. Op. ined. 3, 209: Il sospetto.... ogni dì cresceva per molti conti.
Esempio: Segn. B. Poet. volg. 276: Ma son bene differenti infra di loro per tre conti; o perchè elle imitano ec.
Esempio: Gell. Vit. Alfons. volg. 92: Non pose mai per autorità propia somma alcuna di danari per tal conto a' suoi cittadini (per una nuova banda d'uomini d'arme).
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 254: Non vi potrei dire quanto la vostra mi sia stata grata per più conti, ma sopra tutto perchè mi offerite.... l'amicizia vostra.
Esempio: Ross. P. Sveton. 1, 44: I lottatori giuocarono insieme alle braccia per tre giorni in un campo fatto solo per quel conto.
Esempio: E Ross. P. Sveton. 2, 8: Il quale pel medesimo conto della legge Agraria travagliandosi assai, fu morto.
Esempio: Bart. D. Mem. ist. Comp. 4, 8: Perduto nel P. Cordova un personaggio per ogni conto di meriti degno di salire a qualunque gran preminenza in servigio della Compagnia.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 1, 38: Ridicolo in verità è però quel distico per tutti i conti.
Definiz: § XXV. E usato in proposizione negativa, e in costrutto con la particella In in conto, e anche Per per conto, e con un adiettivo di quantità, come Alcuno, Veruno, e simili, vale Modo, Maniera, Verso, Patto. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 455: Non volevano per nessun conto lasciarsi smembrare la Toscana.
Esempio: Rucell. Or. Dial. R. 32: Beni dell'animo sono quelli che in sentenza d'Epitetto si ritrovano in noi, e da noi dependono, senza che di fuori per niun conto ne vengano compartiti da alcuno che sia.
Esempio: Red. Lett. 1, 309: Non guardate a spesa in verun conto.
Esempio: Rucell. L. Eseq. 60: Per cotal beneficio deposero quell'ira, che per le minacce non s'era spenta in verun conto.
Esempio: Forteguerr. Terenz. 40: Guarda di non partirti in conto alcuno.
Esempio: Tos. Pruov. 51: Questa sua spiegazione non può aver luogo, nè gli si può ammettere in conto alcuno.
Definiz: § XXVI. Conto mio, Conto tuo ec., dicesi in certi giuochi, più che altro popolari, a denotare Colui dal quale, fattosi prima al tocco, deve cominciarsi la contazione.
Definiz: § XXVII. Conto da speziali, dicesi familiarmente di un Conto o Nota di spese, assai maggiore del giusto, a cui perciò si debba far molta tara.
Definiz: § XXVIII. Corte dei conti, è nome che si dà a quel Magistrato che ha per ufficio di vigilare l'esatta osservanza della legge nell'uso e amministrazione del pubblico denaro, di determinare la pensione degl'impiegati quando ottengono il riposo, di registrare i decreti governativi, e simili.
Definiz: § XXIX. A conto, e talvolta pleonasticamente Per a conto, così in modo assoluto, come col compimento espresso retto dalla particella Di, parlandosi di denari sborsati, e usato più che altro coi verbi Dare a conto, per a conto, Pagare a conto, per a conto, Ricevere a conto, per a conto, Stare a conto, per a conto e simili, vale Come parte di debito o di prezzo, ed anche Come anticipazione sopra quello che alcuno dovrà avere, da farsi buona nel saldo del conto o dei conti. Ed è usato anche in locuzione figurata. –
Esempio: Bemb. Stor. 50 t.: I Padri ordinarono che senza dimora gli fossero date cento libre d'oro a conto del suo soldo.
Esempio: Buonarr. M. V. Lett. Ric. 570: Siàno (siamo) d'accordo e' detti scudi vadino a conto de' marmi che lui e 'l compagno tolgono a cavarmi più mesi sono.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 60: E così mi dette sei scudi a conto delle paghe future.
Esempio: Cellin. Vit. 506: Montano [le provvisioni] scudi 3600: a conto de' quali ho avuto, sino a questo dì 22 di giugno 1563, scudi 3163.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 1, 350: Al Duca di Ferrara scrisse efficacemente acciò si contentasse di lasciar cento e più mila franchi, ch'erano raunati per numerarli a conto de' suoi crediti.
Esempio: Magal. Lett. At. 296: Intanto pigliate questo per adesso, e aspettatemi tra qualche giorno con un altro pagamento, se non per resto, almeno per a conto del mio debito.
Esempio: E Magal. Lett. At. 343: Pretendo di aver fatto un assai ragionevol pagamento, non dico per saldo, ma per a conto del mio debito: a poco a poco sodisfaremo anche al rimanente.
Esempio: Legg. Band. C. 27, 328: La somma riguardante tal capo di lavoro, sarà pagata.... a rate correspettive al lavoro, che esso impresario darà riscontro d'aver fatto volta per volta che domanderà danaro a conto.
Esempio: Casareg. Camb. 195: Essendomi ritrovato.... molto dubbioso nel decidere, se le lettere cambiali date dal Di Segni si doveano ponere nel conto corrente del suddetto,... o pure a conto del prezzo di dette balle ec.
Definiz: § XXX. A conto di checchessia, vale A cagione, Per ragione, A motivo, di quello. –
Esempio: Red. Lett. 2, 51: Non mi scorderò, a suo tempo, di mandar quell'altro [vino] che ho promesso, a conto della gabella, che io doveva pagare.
Esempio: E Red. Lett. M. 30: Io gli averei (alcuni manuscritti) pagati qualsisia prezzo, pel bisogno che io ne ho a conto di alcuni miei studj.
Esempio: Bellin. Cical. 14: Gran vergogna.... sarebbe stata universalmente di tutta l'Accademia, se a conto della mia sciattaggine vo' rimanevi senza cicalata stasera.
Esempio: Salvin. Esiod. 120: Parte in le navi sopra il vasto flutto Del mare a Troia conducendo a conto D'Elena.
Esempio: Fag. Comm. 5, 17: Ma signore, voi così nella mano ferito, avete bisogno di sollecita cura, non di prolungare a conto nostro la strada.
Esempio: E Fag. Comm. 8, 167: Di' su in che modo te lo feci io dilefiare (il marito)? G. Con mandarlo a Livorno a conto di vostro fratello.
Esempio: Panant. Epigr. 94: Un certo mercadante Ha detto e assicurato, Che a conto della guerra di Levante Il sego è orribilmente rincarato.
Definiz: § XXXI. Vale pure A proposito di, Rispetto a. –
Esempio: Red. Lett. M. 6: Domani... salirò all'appartamento del Principe Serenissimo, a cui debbo ancora dire alcune cose a conto dell'Accademia della Crusca per alcuni pensieri che ha il nostro amabilissimo signor Carlo Dati.
Esempio: Salvin. Lett. IV, 2, 264: A conto che voi dite di verginelle, mi ricordo che un dottor Villifranchi, mio amico, bellissimo umore, e minchionatore graziosissimo, una volta ch'egli sentì ec.
Definiz: § XXXII. A conto di alcuno, parlandosi di spesa o danno, vale A carico di esso: e parlandosi di traffico, negozio e simili, vale Per interesse di alcuno, A tutto suo guadagno, o scapito. –
Esempio: Guicc. Op. ined. 10, 10: Si pagò di taglia ducati tremila, i quali credo andassino a conto di tutta la eredità di messer Luigi per suo ordine, non a conto proprio di Piero.
Esempio: Cas. Lett. ined. 9: Non so come la vorrete far seco, e se vorrete che perdendosi i diciassette scudi, si perdino a suo conto, o a vostro.
Definiz: § XXXIII. A buon conto, pure coi verbi Dare a buon conto, Pagare a buon conto, Ricevere a buon conto, e simili, vale quanto il semplice A conto; ma oggi è di uso meno comune. –
Esempio: Cas. Lett. Sor. 248: Per questo corriere vi rimettiamo cento scudi a buon conto, che VS. non è creditor di tanti, ma ci rimborseremo poi.
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 137: Intanto Sua Eccellenza m'ha detto, che volendo danari, ne farà dare a buon conto.
Esempio: Varch. Stor. 1, 337: Benchè egli avesse accettato la condotta, e preso innanzi millequattrocentocinquanta fiorini a buon conto, nondimeno ec.
Esempio: Allor. A. Cap. 420: Eziandio, Ch'e' mi contò dieci scudi del mio Terreno, a lire sette per ducato, Tutto a buon conto, e lire trenta dua Pagò per noi ec.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 11, 213: Avendo Aristotile avuto danari a buon conto, e statogli pagati coloro che l'avevano aiutato, egli era più che soprapagato.
Esempio: Bus. Lett. 193: Ho fatto dare allo scrittore scudi dua d'oro a buon conto.
Esempio: Baldin. Decenn. 5, 352: Vennero costretti gli eredi a restituire i denari, che egli aveva ricevuti a buon conto.
Esempio: Magal. Lett. 95: Avvertite però, che tutto questo sarà a buon conto, ma non già per resto e saldo di quello che mi doverete (qui in locuz. figur.).
Definiz: § XXXIV. A buon conto, figuratam., vale Per ogni buon rispetto, ed anche Per precauzione, Come principal cosa, e simili. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 40: E a buon conto, perch'io so che i giovani Fan delle voglie, come s'usa fare Delle camicie, ch'ogni settimana Si mutano,... io volli che In mia presenza e' le desse l'anello.
Esempio: Ambr. Bern. 5, 7: Da poi ch'i' resto qui sol, vo' rimettere A buon conto il chiavistello nell'uscio.
Esempio: E Ambr. Bern. 5, 101: Io so ch'e' m'ha a far oggi Assottigliar il cervello. A buon conto Io ho provvisto certi panni da Contadino, e vo' far che la Fiammetta... Se li metta, e di là per l'altra porta Se n'esca meco.
Esempio: Magal. Lett. scient. 271: La natura,... sempre bambina, e in conseguenza tirante al più facile e al più comodo, suggerì loro d'aprire intanto a buon conto la bocca, e lasciare andare; dicendo in un certo modo fra sè: Poi qualche cosa ci aiuterà.
Esempio: Fag. Comm. 3, 389: Io so com'io ho a fare a vendicarmi per bene di Meo; intanto l'ho bastonato a buon conto.
Definiz: § XXXV. Vale pure Frattanto, Intanto, oppure Se altro non fosse. –
Esempio: Bern. Orl. 39, 11: Menò il gigante a buon conto prigioni Color di là dal ponte e' torrioni.
Esempio: Salv. Spin. 3, 3: Egli avrà pure avuto a buon conto.... una nottolata d'un'altra fatta.
Esempio: Magal. Lett. 212: V'accuso a buon conto la vostra del primo.
Esempio: Grand. Relaz. Fucecch. 2, 7: Sicchè a buon conto per questo solo capo è evidente, che se prima nel padule vi era un'altezza ragguagliata di cinque in sei braccia d'acqua, ora vi si troverà un braccio di più.
Esempio: Fag. Comm. 5, 494: Se è fatta la scritta da vostro padre con Sempliciano! I. Lo pigli mio padre, che ha fatta la scritta. M. Vostro padre l'ha a pigliare, eh? questa è maiuscola: lo piglierete ben voi; intanto egli è in casa a buon conto. I. E a buon conto se ne può ire.
Esempio: Bracc. R. Dial. 30: Questo a buon conto fa vedere che E' ci son uomin tanto babbuassi, Che crederebbon ch'un asin volassi.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 289: A buon conto sono cinque anni che noi lo seminiamo (l'orzo di Siberia) senza trovarvi il minimo cangiamento.
Definiz: § XXXVI. A conti fatti, vale Computata ogni cosa, Considerate le ragioni pro e contra.
Definiz: § XXXVII. Alla fine de' conti, o In fine, de' conti, vale Da ultimo, Finalmente, In conclusione, In somma, e simili. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 76: Andò tutto, alla fin dei conti, Nei tribunali e nei procuratori.
Definiz: § XXXVIII. Al conto mio, tuo, suo ec., o A' miei, tuoi, suoi ec. conti, vale figuratam. Secondo che pare a me, a te, a lui ec.; A giudizio mio, tuo, suo ec. –
Esempio: Bertin. A. F. Fals. scop. 63: Vi contentereste voi una volta di dirmi in che scrittura egli vi abbia dato d'asino? Perocchè, a' miei conti, o ve l'ha dato in quella lettera tante volte nominata, o ve l'ha dato nello Specchio che non adula.
Esempio: E Bertin. A. F. Fals. scop. 113: O bene, o bene! sicchè, a' miei conti, non occorre più disputarla.
Definiz: § XXXIX. Al fare dei conti, Al rendere dei conti, Al saldare dei conti, Al serrare dei conti, Allo stringere dei conti, Al tirare, o simile, dei conti, è maniera avverbiale che significa Nell'atto del fare, del rendere, del saldare ec., i conti; ma più comunemente usasi in senso figurato, per In conclusione, Finalmente. –
Esempio: Don. Comp. Music. 2: E però al saldar de' conti si trovò [D. Nicola Vicentino] molto intrigato e confuso.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 90: E vedde, senza metterla più in forse, Il pigiato esser lui al far de' conti.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 62: Pertanto, al far bene de' conti, ritroveremo che radissimi sono quelli ermellini che si conservino lungamente tra 'l fango di questa vita senza imbrattarsi.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 1, 181: Al tirare de' conti si troverà che la mia offerta val tanto, quanto ogni dovizia o ogni dono che voi mi versiate continuamente nel seno.
Esempio: E Segner. Op. 4, 616: Al render de' conti, tutto il presente, quasi ad un subito volgimento di scena, cambierà faccia, mutato di lieto in tragico.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 64: Presagir molti secoli di vita, Che poi n'avanza d'uno al far de' conti.
Esempio: Targ. Osserv. medic. 171: Eppure con tutti questi aggravj di più, al serrare dei conti si trovò in fatto, che il sommato di tutta la spesa, spartito per il numero dei soldati e dei giorni, importava ec.
Definiz: § XL. Da conto, trovasi usato a modo di aggiunto, e riferito a fatti, notizie e simili, per Da tenerne conto, Di momento, Rilevante. –
Esempio: Sassett. Lett. 19: Io non vi ho che dire cosa alcuna da conto.
Esempio: E Sassett. Lett. 20: Pensando che la [lettera] non contenessi cosa da conto, me ne sono passato scusandomi con l'altra vostra ricevuta domenica sera.
Esempio: E Sassett. Lett. 118: Da conto non ho che farvi a sapere, se non che questo è un paese da curarsene quanto al sentirne novelle; chè del resto io non ci veggo altro di buono che ec.
Definiz: § XLI. Di conto, usato come aggiunto, e riferito a persona, vale Stimato, Reputato, Ragguardevole, per meriti proprj, per buona condizione civile, per potenza, o simili. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 2, 352: In certo fatto d'arme vi morì Antonello Savello, uomo di conto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 138: Mi mostrò che mai donne pudiche Non si trovaro o povere o di conto.
Esempio: Segn. B. Vit. Capp. 14: Tempestava, come io ho detto, Niccolò dì e notte i cittadini di conto, a voler ridur la città libera.
Esempio: Salv. Infarin. sec. 92: Per lo qual dire avemmo allora per dichiarato a bastante, se tra gli uomini di conto intendeste il Pulci e 'l Boiardo, o se nel coloro numero gli riponeste, de' quali soggiugneste poscia così.
Esempio: Dav. Tac. 1, 93: Trassero dalla loro i Cinizj, nazione di conto.
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 2, 162: Rimanea egli (l'Altieri) l'unico prelato di conto, che, abbassato da Innocenzo, non fosse risollevato dal successore.
Esempio: Lanz. Stor. Pitt. 1, 284: Con essi avrei dovuto nominare Giuseppe Zocchi perchè pittore di conto, e da non omettersi nè anco in un compendio d'istoria.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 212: Si vollero far l'esequie pubbliche e solenni agli uccisi, non che fossero gente di conto, ma per mostrare ed eccitar cordoglio e compassione.
Definiz: § XLII. E riferito a cosa, vale Pregevole, Importante, o simile. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 6, 95: Fu veramente il primo (lo Scarpaccia) che fra costoro facesse opere di conto.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 523: Le pregiate carte, cioè cartapecore, e scritture di conto.
Definiz: § XLIII. Fuor conto alcuno, si disse per lo stesso che Senza conto. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 17: La via delle vertù è una sola, quelle de i vizj for conto alcuno: onde via di vertù viaggian pochi, e quelle de i vizj, molti.
Definiz: § XLIV. In conto, coi verbi Avere in conto, Dare in conto, Valutare in conto o simili, vale lo stesso che A conto. –
Esempio: Magal. Lett. 94: Mi contento bene di valutarvi in conto di essa il servizio che vi chiedo, supplicandovi ad assumere il carattere di mio sicario, per assassinare.... con un simil complimento, in voce però, dame, cavalieri ec. (qui in locuz. figur.).
Definiz: § XLV. In conto di tale o tal cosa, vale talvolta A titolo o Per ragione di essa. –
Esempio: Bemb. Stor. 1, 62: Il re Carlo,... essendo in Aste,... chiamò a sè da Genova Monsignore d'Orliens, e ordinolli che ivi rimanesse; perciocchè sua terra era Aste, la quale l'avola sua in conto di dote dal padre di lei Duca di Melano avuto avea.
Definiz: § XLVI. Nel conto di alcuna cosa, trovasi per Circa o Rispetto ad essa, A proposito di quella. –
Esempio: Rucell. Or. Lett. 5: Vostra Signoria Illustrissima s'accorgerà che nel conto delle materie (filosofiche) ci sarà osservata la grammatica, e scansati tutti i solecismi, in che gl'Italiani non badano, ma poche parole ci saranno che non sieno intelligibili e usate.
Definiz: § XLVII. Per conto di alcuno, coi verbi Pagare per conto di alcuno, Riscuotere per conto di alcuno o simili, vale Nel nome e nell'interesse di quello. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 139: Per l'inclusa nota vedrete la somma dei danari che la è, e perchè voi ne siete debitori, tra' quali son quelli dovete pagare per conto del signor Lodovico, dei quali vogliono che si risponda come degli altri.
Esempio: E Machiav. Pros. stor. pol. 6, 154: Pativa [il Re] disagio di danari si aveva sborsati per conto vostro.
Esempio: Nard. Stor. 4, 59: Dopo il qual giorno si partì per Napoli molto satisfatto e contento per aver ricevuto per conto del Re quaranta migliaia di fiorini d'oro innanzi al tempo, e per essere stato anch'egli riccamente presentato.
Esempio: Grazz. Pros. 264: Come! soggiunse Bartolomeo, nieghi tu questo? non sai tu della balia? non avesti tu per mio conto i duoi ducati, sopra i dieci che io detti ec.?
Definiz: § XLVIII. E parlandosi di assegni, lavori, traffici e simili, vale A carico, A spese, di alcuno, e con l'utile a suo vantaggio. –
Esempio: Cellin. Vit. 508: Sono stato messo al Libro.... dei Salariati dell'anno 1563,... a scudi 200 di moneta; hanno cominciato fino dal 4 di giugno 1563 passato; e questo è per conto dell'Opera di Santa Maria del Fiore, per quello ho da fare per detta nel Duomo.
Esempio: Legg. Band. C. 27, 38: Tutti i subappaltatori.... che avessero col prefato Francesco Diodati convenuto di continuare l'istesso esercizio, dopo che anderà per suo conto il nuovo appalto, dovranno ec.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 4, 203: Ci fu un padre di famiglia, il quale piantò una sua vigna,... e.... la allogò e mise in mano ad alcuni contadini che per suo conto la lavorassero.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 78: Se stampa [l'autore] per suo conto e suo profitto, Può prepararsi a una rovina certa.
Definiz: § XLIX. Vale anche Da parte, Per occorrenza, In servigio, A pro, e simili, di alcuno. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 289: L'ultima mia... mandai per un garzone, stato mandato qui da quelli da Gugliano per loro conto particolare.
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 149: Io bacio umilmente l'eccellentissime mani de la signora Marchesa del favor che m'ha fatto a darvi la commessione che v'ha data per conto mio, e quelle di V. S. che l'hanno così prontamente esseguito.
Esempio: E Car. Lett. var. 85: Io non ve ne sollecito (del negozio delle commende) per conto mio; perchè se ben m'assicurate della buona intenzion del Cardinale verso di me, finchè non ne veda il suo ordine, non me ne voglio promettere cosa alcuna.
Esempio: Grazz. Pros. 246: Gli narrò come favellato avea per suo conto alla fanciulla, e come cortesemente risposto le aveva che ec.
Definiz: § L. Vale altresì Per parte o Dal canto di alcuno, Per ciò che risguarda alcuno, Per quanto dipende da alcuno, Quanto a esso. –
Esempio: Bern. Orl. 40, 19: Ma non bisogna a lei questa paura; Che per conto di lui troppo è sicura.
Esempio: Guicc. Op. ined. 3, 214: Sopportò la morte Paolo [Vitelli] con animo grandissimo, e come si appartiene a' valenti uomini,... e sempre dicendo che per suo conto i sua figliuoli nè quegli di casa sua non potrebbono mai essere chiamati traditori.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 232: Il quale con avervi detto di me quel che gli pare, ora mi provoca a risentirmene contra di lui, perchè non riceviate inganno per conto mio.
Esempio: E Car. Lett. fam. 3, 212: Quanto ai suoi scritti (del Varchi), ho già detto a M. Piero Stufa che per mio conto non mi curo molto che si stampi il Dialogo fatto a mia difesa,... ma per onor del Varchi desidero che si pubblichi.
Esempio: Cecch. Dissim. 2, 1: Se qualche cosa si scoprisse, egli ne farebbe 'l diavolo. B. O 'l diavolo o la versiera, per mio conto starà ella sotterra; sicchè seguita pur il resto.
Definiz: § LI. Per conto di chicchessia, di checchessia, o di far checchessia, vale Per causa, A cagione, A motivo, di quello. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 301: Messer Giovanni obbliga suoi beni per conto di detta dota, fra li quali questo signore ha voluto obbligati quelli che messer Giovanni ha nel dominio di Firenze.
Esempio: E Machiav. Pros. stor. pol. 6, 470: È stato nel campo de' Franzesi e degli Spagnoli più d'un paio di volte da tre settimane in qua, per conto di riscattare certi prigioni.
Esempio: Bemb. Lett. 2, 141: Così, e per conto di lei e per vostro, ne sentiva io doppio e gravissimo dolore.
Esempio: Cas. Lett. Sor. 257: Io ho scritto al sig. Governatore in raccomandazione di Piermaria Benintendi per conto d'una causa che ha costì avanti S. S. con certi depositarj.
Esempio: Car. Lett. Farn. 1, 199: Li quali [nipoti].... non hanno a patire per conto del zio.
Esempio: Lett. Pros. Fior. IV, 2, 193: Gli Scozzesi in Inghilterra sono stati rotti dagl'Inglesi, e ve ne sono di loro morti quindicimila; ed è stato per conto di quel castello, che prese il Priore degli Strozzi alli giorni passati.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 30: A quest'esequie intervenne quel casaccio strano, per conto del procedere.
Esempio: Bottar. Dial. 57: Un intrigo simile accadde a' tempi di Teodosio il giovane tra un certo Ciriade e Aussenzio per conto della fabbrica d'una basilica e d'un ponte.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 5, 34: Voi tutti in questa notte patirete per conto mio gravissimo scandalo.
Definiz: § LII. Per conto di una data cosa, o di fare una data cosa, vale anche A titolo o Per ragione di quella, Per far quella. –
Esempio: Bemb. Stor. 1, 40: Diliberò il Senato che a due figliuole di M. Damiano Moro,... nelle fatiche di combattere morto, per conto di dote quaranta libbre d'oro del pubblico donate fossero.
Esempio: E Bemb. Stor. 1, 64: Tre terre della città... di dare allora al Re, e alquanta somma di denari per conto di tributo,... e soldati a cavallo, promessogli, in amistà con lui ritornò.
Esempio: E Bemb. Stor. 1, 196: Diè la sentenza di questa maniera:.... Che alla Repubblica Viniziana i Fiorentini libbre d'oro mille e ottocento dare dovessero in dodici anni per conto di spese.
Esempio: Buonarr. M. V. Lett. Ric. 568: Domenico di Betto di Nardo da Torano ebbe oggi questo dì sopra scritto da Michelagnolo ducati uno per conto di bozzare certi marmi.
Esempio: E Buonarr. M. V. Lett. Ric. appr.: Ebbe.... Francesco Maria carlini 11, 16, per conto di pigione de la sopra scritta casa.
Definiz: § LIII. Per conto di alcuna cosa, vale altresì A proposito di essa, Circa o Rispetto ad essa. –
Esempio: Tratt. Virt. Ramer. 27: Qui cominciano le nobilissime virtudi e proprietadi del Ramerino, recate in volgare, e sono XXVI; per conto delle quali noi avemo intendimento di trattare in questo Trattato.
Esempio: Ang. Lett. IV, 3, 248: Io non ho mai inteso cosa alcuna per conto del quesito, che ella fa intorno a sapere il tempo nel quale ec.
Definiz: § LIV. Senza conto, usato a modo di aggiunto, vale Da non potersi contare, Innumerabile, e anche Infinito; ma è maniera poco usata, dicendosi comunemente Senza numero, o Senza fine. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 515: Sanza l'altra gente a cavallo e a piè, che furono sanza conto.
Esempio: Sassett. Lett. 310: Le cose della calamita.... sono senza conto. Che cosa è questa, che 80 leghe a ponente dell'ultima isola delle Terzere si volta giustamente al polo; in Lisbona declina a Greco più d'una quarta; costà vie più, ec.
Esempio: E Sassett. Lett. 330: Di là esce l'oro,... e di tutte l'altre mercanzie tanta somma, che è senza conto.
Esempio: E Sassett. Lett. 422: Seta ne viene qua, e ne va per el Iapao tanta, che è cosa senza conto.
Definiz: § LV. Sopra ogni conto, si disse per Sopra ogni dire, Oltremodo. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 52: Matto fora tenuto uomo che sedesse a banco, e cangiasse molto auro a pauco rame; e non matto più sovr'ogni conto chi nel banco di ragione, ove seder dea uomo razionale, vertù cangiare a vizj, e cielo a terra?
Definiz: § LVI. Sul conto di alcuno, vale Circa a lui, A proposito di lui, Rispetto ad esso. –
Esempio: Bott. Stor. Amer. 2, 9: Il generale Gage,... volendo anche cavar le armi dalle mani dei cittadini, sul conto dei quali non istava senza molta apprensione,... consentì ad un accordo.
Definiz: § LVII. Avere chicchessia in conto, vale Stimarlo, Onorarlo, e simili; e Averlo in buon conto, vale Averlo in buon concetto, Tenerlo in molta reputazione: ma sono maniere oggi non comuni. –
Esempio: Bern. Orl. 10, 2: Arà uno in buon conto una persona: Ciò ch'ella fa, gli par che perle sia.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 435: Di qui nasceva che ella sola riveriva ed aveva in conto madama di Tambes favorita del re Francesco.
Definiz: § LVIII. E Avere alcuna cosa in conto di checchessia, vale Reputarla tale, Considerarla per tale, quale è indicata dal suo compimento. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 23, 72: Alla perdita delle sustanze di fuori sopravien quella d'una intrinseca parte di loro; quella che nel perdutamente amarla.... mostrarono avere in conto di principale: dico il corpo.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 57: I peccatori.... sognano un mele sì dolce, che la lor bocca è sempre piena di misericordia divina, di speranza facile, di salute fondata: ed hanno ciò in conto d'un segno buono. Ma i santi.... temono fortemente d'un sogno tale.
Esempio: Baldin. Lez. 14: Nel gran formarsi e disformarsi che fanno in mille modi le medesime figure nella varia agitazione de' muscoli, operazione sì alta, e di sì sublime eccellenza, che non senza gran ragione da' perfetti artefici fu sempre avuta in conto di cosa quasi dissi più divina che umana.
Definiz: § LIX. Dare conto, o buon conto, di sè o Render conto, o buon conto, di sè, vale figuratam. Render ragione delle opere proprie, de' proprj atti; Giustificarsi con chicchessia. –
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 45: S'ingerisce con ogn'uno in mio nome; parla in mio nome; fa professione di consigliarmi e di governarmi di tutto; tanto che a chi non lo conosce, sono tenuto di render conto di lui e di me.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 1, 385: Ma già che mi era parso tener questa strada, lui era comparso a render buon conto di sè, e che.... negava di essersi fatto autore di quell'opera.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 23, 75: Appressandosi l'ora di quella formidabil chiamata a costituirsi e dar conto di sè, inorridiscono.
Esempio: Segner. Op. 4, 514: Non sarà dunque ai parrochi sufficiente, come a i sacerdoti ordinarj, rendere buon conto di sè al tribunale divino: converrà ec.
Definiz: § LX. Dare buon conto di sè, vale Dare prova o saggio del proprio valore, Mostrare col fatto di valere in checchessia. –
Esempio: Bemb. Lett. 1, 89: Viene alla Corte per dar di sè buon conto in servizio di N. Signore, se Sua Santità si degnerà di ricevernelo, e dargli modo di poterne far pruova.
Esempio: Borgh. V. Disc. scriv. 2: Per aver dato buon conto di loro in questo genere o con la penna o con la voce.
Esempio: Cecch. Esalt. 5, 2: L'animo non mi detta punto a stare A bottega: alla guerra, oh e' s'arricchisce.... Chi è uomo da bene, e dà buon conto Di sè, trova ricapito per tutto.
Definiz: § LXI. Dare buon conto, e anche semplicemente conto, di sè ad alcuno, e più comunemente Rendere, buon conto, e anche semplicemente conto, di sè ad alcuno, parlandosi di combattenti, vale Resistergli combattendo, Stargli a petto, Non cedergli in valore, ed anche Venire con esso al cimento dell'armi. Talvolta è usato col compimento sottinteso. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 46, 58: E rivolto a Marfisa: Ecco lui pronto A rendervi di sè (disse) buon conto.
Esempio: Bern. Orl. 1, 30: Per questo è mio fratello apparecchiato Dar di sè conto ad ogni feritore, E sia chi vuol, Cristiano o Saracino.
Esempio: E Bern. Orl. 24, 6: A solo a solo avevan combattuto Con tutti due, e buon conto renduto.
Esempio: E Bern. Orl. 32, 5: Non è da dubitar che Sacripante Assai men forza che Marfisa aveva; Ma era tanto destro ed aiutante, Che di sè un buon conto le rendeva.
Esempio: E Bern. Orl. 35, 61: E benchè i suoi sian pien d'alto ardimento, Di sè però i Pagan buon conto danno.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 3 t.: Cominciò a tentare... le forze e l'animo del suo nimico; ma trovando chi gli rendeva sempre buon conto, anzi restava sempre al di sopra ec.
Esempio: Car. Eneid. 11, 454: Solo a me credete Del valor suo, che fui con osso a fronte Con l'armi in mano; e so di scudo e d'asta Qual mi rese buon conto, e quanto vaglia.
Definiz: § LXII. Essere altrui a conto checchessia, si usò per Essergli quello noto, Saperlo. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 338: A conto vi sia, Signori, che uno cavaliere arrante.... arrivoe al castel di Dinasso.
Esempio: E Tav. Rit. 1, 368: A conto vi sia, ch'io fui morto a tradimento da uno cavaliere mio fedele.
Esempio: E Tav. Rit. 1, 462: A conto vi sia che, cavalcando messer Bordo tutto solo ec.
Definiz: § LXIII. Essere a conto d'alcuno, detto di persona, trovasi per Essere apparecchiato ad ogni sua richiesta, o piacimento. –
Esempio: Bemb. Lett. 2, 237: Priego.... mi comandiate e spendiate confidentemente per quel tanto che io vaglio, chè certo tutto sono a conto vostro.
Definiz: § LXIV. Essere in conto ad alcuno, o assolutamente Essere in conto, vale Essere da quello tenuto in pregio o in onore, Essere stimato, e simili; ma è maniera oggi non comune. –
Esempio: Bocc. Rim. 41: Più non adesca 'l tuo soave canto; Pallid'e vizza, non sei più in conto: Ma pianger puoi l'essere stata avara.
Esempio: Car. Arist. Rett. 123: Ed avvenga che nessuno si curi de l'oppenione che possa nascer di lui, ma sì bene di quelle persone che la concessono; è necessario che noi ci vergogniamo di quelli che ci sono in qualche conto: ed in conto ci sono quelli che ci ammirano, quelli che noi ammiriamo, quelli da chi vogliamo esser ammirati, quelli ec.
Definiz: § LXV. Essere innanzi col conto, o Essere in là, col conto, dicesi familiarmente per Essere attempato; che anche diciamo Essere in là con la cantata, Avere i suoi annetti, e simili.
Definiz: § LXVI. Far conto, o suo conto, si usa talvolta, nell'Imperativo e nel Soggiuntivo, come locuzione espletiva, diretta a fermare viemeglio l'attenzione altrui su quello che uno è per dire; ed equivale a Immaginarsi, Figurarsi, Considerare un po', e simili. –
Esempio: Cecch. Dot. 2, 5: Fa' conto, E' ci debbe bollir qualcosa in pentola.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 167: Or fa' tuo conto, Il dipintor suol dipigner sè stesso.
Esempio: E Cecch. Comm. ined.268: Fa' conto, e' fa opera Pel mio maestro!
Esempio: Sassett. Lett. 253: Arrivammo, fate conto, a una cacivacca sanza mura e sanza fortezza.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 153: Il che, faccia conto V. R., mi fu una pugnalata nel cuore.
Definiz: § LXVII. Fare suo conto, pure assolutam., si usò per Pensare dentro di sè, Riflettere, o simili. –
Esempio: Stor. Aiolf. 2, 265: Ella l'andava dietro un poco (alla cerbia), poi fece suo conto: s'io l'uccidessi, io tornerei a' compagni, e faremo del fuoco colle spade, o in qualche modo, che noi la coceremo.
Definiz: § LXVIII. E costruito con altro verbo mediante la congiunzione Che, e in proposizione denotante minaccia, trovasi per Badare, Guardare, Por mente, o simili. –
Esempio: Salv. Granch. 2, 4: Cavezza! I paperi Voglion menare a ber l'oche. O guarda s'ella va di rondone! Fa' tuo conto Che io t'avrò a toccare a civetta.
Definiz: § LXIX. Far conto di chicchessia, o di checchessia, vale Farne stima, Tenerlo in reputazione, Averlo in pregio o nella debita considerazione, e altresì Farne capitale, Farvi sopra assegnamento; e riferito a cosa, anche semplicemente Farne caso. –
Esempio: Stor. Aiolf. 1, 182: Io ti ricordo che in Francia non si fae conto di te.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 120: Niuna cosa avete, qual che ella si sia, o cara o vile, che tanto vostra possiate tenere, e così in ogni atto farne conto come di me.
Esempio: Poliz. Pros. 36: Benchè e' sia da fare maggior conto de' soldati turchi che de' cristiani, niente di meno son pure in gran pericolo.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 124: Avendo a disegnare in su questa Maestà,... voi ne potrete far conto come di nemica.
Esempio: E Machiav. Pros. stor. pol. 6, 219: Dipoi disse che quei 600 uomini d'arme, di che questi suoi avversarj fanno conto, torneranno meno qualcuno alla rassegna, e ridendo disse: Fanno bene a dire, uomini d'arme in bianco, che vuol dire in nulla.
Esempio: Ar. Comm. 2, 346: Fo del mio onor più conto.... che della vostra amicizia.
Esempio: Tolom. Lett. 48: Certo a me sarà sommo piacere d'onorar me stesso facendo conto di lui.
Esempio: Bald. Vit. Feder. 1, 99: Nè dovere i capitani di buon consiglio far conto alcuno di cotali rumori.
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 4, 6: E come quel che non feci mai conto, O poco, de' danari.
Esempio: Red. Lett. 3, 37: Le mando l'ingiunto foglio, con protesta però che ella non ne faccia conto.
Esempio: Grand. Relaz. Fucecch. 2, 6: Se non vogliamo far conto dell'autorità di sì rinomati soggetti, si pesino pure le ragioni.
Esempio: Casott. Mem. Impr. 83: Gli Scolari, irritati forse perchè non fosse stato fatto conto di loro nelle sopraddette convenzioni, si risentirono.
Definiz: § LXX. Far conto di fare, o di avere, checchessia, vale Divisare, Stabilire, Risolversi, di farlo, Sperare o Tenere per molto probabile di averlo. –
Esempio: Canig. Ristor. 34: Di vendicar le 'ngiurie non far conto, Ma lascia fare al sommo Redentore, Che non lascia impunito nessun bronto.
Esempio: Poliz. Pros. 46: Stasera ho inteso che Lorenzo fa conto andare lunedì alla caccia de' caprioli.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 212: Fa conto di avere altrettanti cavalli leggieri quanti uomini d'arme.
Esempio: E Machiav. Pros. stor. pol. 6, 255: Domandò quanta gente d'arme VV. SS. facessino conto di tenere: dissi non sapere l'animo vostro, ma credere che voi ne volessi tenere 500 almeno.
Esempio: E Machiav. Pros. stor. pol. 6, 304: Faceva conto fra tre dì tirarsi fino a Cesena con tutto questo esercito, e dipoi fare secondo che credesse il bisogno.
Definiz: § LXXI. E nel medesimo costrutto vale anche Immaginarsi, Supporre. –
Esempio: Varch. Sen. Benef. 127: Fa' conto d'essere ingrato; non per questo si perderà il benefizio, perchè l'ha colui che il diede.
Esempio: Cellin. Vit. 441: Il Duca alzò la fede, e disse: Fa' conto di averle sepolte in una cassettina di diamanti.
Esempio: Cecch. Dot. 1, 2: Oh! faccia Conto di far a' suo' dì una limosina.
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 157: Scrivendo ad un solo, farò conto di scrivere a tutti.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 151: Io vi vo' pregare a compiacervi di stare a sentir le mie ragioni, e far conto d'essere a qualche commedia a sentir le frottole di qualche servo sciocco.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 8, 23: Fa conto d'averla in mogliera; E già già pensa a quella prima sera.
Definiz: § LXXII. Far conto, pure nei sensi di Fare stima o giudizio, Pensare, Immaginarsi, Figurarsi, Supporre, ed altresì di Tener per fermo, costruiscesi anche con la particella congiuntiva Che espressa o sottintesa. –
Esempio: Vill. G. 124: Vita epicuria tenne [Federigo Imperatore], non faccendo conto che mai altra vita fosse.
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 8: Elle (le donnicciuole) ricolgono le mele e l'altre frutte; serranle, serbanle, nè prima le mangerebbono, s'elle non fussino magagnate e guaste: fate conto, ch'elle n'hanno gittate prima i tre quarti per le finestre; sicchè l'hanno serbate per gittarle.
Esempio: Machiav. Pros. var. 8, 87: Temo gli Svizzeri grandemente, ma non fo già conto possano divenire altri Romani.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 148: Adesso Io vo per un medico, e fa' conto Che, com'io torno, io mi conficco, ve', In camera per tutto il giorno.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 172: Facciam conto Che io abbi a dire a una commedia, vedi Ch'io muti e' panni.
Esempio: Red. Lett. 1, 225: Fo conto che col tempo debba [il mio arciconsolato] passare in tirannia.
Esempio: Fag. Comm. 4, 87: Farete una cosa ingiusta. A. Fo conto che la sarà la prima.
Esempio: Saccent. Rim. 2, 58: Non è il mio gusto, e se l'è cosa buona, Fate conto ch'i' abbia il gusto guasto.
Esempio: Bertin. A. F. Risp. Gio. Paol. 156: O via, farem conto che questa sia l'invocazione, che dovete fare, come fanno i poeti, alle Muse.
Esempio: Panant. Epigr. 98: Disse la sposa, oh! sicuro, sicuro; E fece conto che parlasse al muro.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 221: Non solamente [gli uomini] si persuadevano che le cose del mondo non avessero altro uffizio che di stare al servigio loro; ma facevano conto che tutte insieme, allato al genere umano, fossero una bagattella.
Definiz: § LXXIII. Far di conto, vale familiarmente Saper far le ragioni, Eseguire le operazioni dell'aritmetica. –
Esempio: Varch. Ercol. 64: Non avete voi questo altro verbale ragioniere? V. Abbiamlo; e si dice d'uno il quale sia buono abbachista, cioè sappia far bene di conto; perchè gli abbachieri, quando fanno bene e prestamente le ragioni, si dicono far bene i conti.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 10, 243: Deliberò [Raffaello legnaiolo].... che la prima cosa egli (il suo figliuolo) imparasse a leggere e scrivere bene e far di conto.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 171: Tanto che, se so far di conto, dice suor Bernarda che saranno sei paia di calcetti in cinque.
Esempio: Trinc. Agric. 2, 14: Una semplice donna capace un poco di scrivere e di far di conto, senza incomodarsi neppure da casa, potrebbe fare da stimatora.
Definiz: § LXXIV. Far bene i suoi conti, o semplicemente i conti, o Far male, i suoi conti, o semplicemente i conti, vale figuratam. Apporsi, oppure Ingannarsi, nella riuscita di un dato atto, divisamento, intento, e simili; ed altresì Eleggere partiti conducenti, o no, al fine voluto. –
Esempio: Lipp. Malm. 6, 103: S'ei vuol sturbar la nostra pratica, Fa male i conti, e colla sua aritmetica Nel zero l'ho.
Esempio: Forteguerr. Cap. 262: La breve guerra a sempiterna pace Ci fia di scorta: nè fa ben suoi conti Chi inerme e nudo in ozio vil si giace.
Definiz: § LXXV. Fare i conti addosso a uno, dicesi familiarmente del Ricercare con una certa curiosità e calcolare l'entrate e le spese di alcuno, a fine di notarne o la soverchia parsimonia o la prodigalità.
Definiz: § LXXVI. E figuratam. vale Indagare i fatti o i procedimenti di alcuno, a fine per lo più di notarne le non buone qualità morali. –
Esempio: Ricc. L. Teofr. Caratt. 4, 392: Questi conti si fanno addosso per lo più a coloro che un poco, o per merito o per disposizione del cielo più favorevole, si sollevano sopra degli altri.
Definiz: § LXXVII. Fare i conti con alcuno, usasi figuratam. e familiarmente per Farsi dare in qualsivoglia modo sodisfazione di alcun torto, ingiuria, o cattivo portamento; Fargliene pagare la pena; e spesso si adopera nel Futuro dell'Indicativo, come maniera di minaccia. –
Esempio: Salv. Spin. 4, 10: Ubbriachi! canaglia! Un solo e legato a due, eh! noi farem conto insieme.
Definiz: § LXXVIII. Fare il conto, o i conti, senza l'oste, vale proverbialmente Determinare da per sè quello, a che dee concorrere la volontà altrui. –
Esempio: Cecch. Donz. 4, 5: E faranno, a quel ch'i' veggio, Il conto senza l'oste.
Esempio: Salv. Avvert. 1, 70: L'opera riesce vana, e non ottiene il suo fine, faccendosi, come si dice in proverbio, quasi il conto senza l'oste.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 42: Gli mostra in avviarlo per le poste L'error di chi fa i conti senza l'oste.
Esempio: Fag. Rim. 7, 251: Mi disse che un pittore erasi pronto Accinto per dipingere un leone, Ma senza l'oste egli facea tal conto.
Definiz: § LXXIX. Fare i conti su checchessia, o chicchessia, vale figuratam. Farvi assegnamento, Sperare d'averlo, o di cavarne vantaggio. –
Esempio: Fag. Comm. 3, 419: Se tu avessi fatti i conti su questo pezzo di lombata d'Orazio, tu ti inganni; non vuol esser carne pe' tuoi denti.
Definiz: § LXXX. Levare il conto di checchessia, vale Farne il computo, il calcolo, il novero; Desumerne e raccoglierne la quantità, il valore o simili: ma è maniera non comune. –
Esempio: Ar. Comm. 2, 329: Fin all'ultimo Mattone è misurato, e fin all'ultimo Legno, che ci è, l'ho scritto e meco portolo; Poi ne levarò il conto, e farò intendere Ad ambi a quanto prezzo possa ascendere.
Esempio: Bemb. Stor. 78: Se il conto se ne leverà, diece cotanti, o più ancora, essere si troverà.
Esempio: Mont. Iliad. 2, 164: Se tutti convocati insieme Salda pace a giurar Teucri ed Achivi, E di questi e di quei levato il conto, Ad ogni dieci Achivi un Teucro solo Mescer dovesse di Lïeo la spuma, Molte decurie ec.
Definiz: § LXXXI. E Levare un dato conto, o il conto di chicchessia, usasi comunemente per Copiare, o Far copiare, tutte le partite che si riferiscono a quel conto, o a quella data persona, dal libro ove sono accese. –
Esempio: Cellin. Vit. 603: Messer Antonio de' Nobili mi fece intendere, che voleva che io gli levassi tutti li mia conti; e così io gli levai con mia gran fatica e spesa, e gli consegnai.
Definiz: § LXXXII. Meritare il conto di far checchessia, vale Esser cosa utile, vantaggiosa, opportuna, o simili, il farlo; che anche dicesi Portare il pregio, Francar la spesa: e più comunemente usasi in proposizione negativa. –
Esempio: Viv. Tratt. Proporz. 112: Ma in qualunque modo ciò sia seguito, non mi par già ch'e' meriti il conto il diffondersi e confondersi di vantaggio in simil contesa.
Esempio: Red. Cons. 1, 296: Ma di ciò sia detto a bastanza, non meritando il conto di perder tempo nella confutazione di somiglianti frivolissime bagattelle.
Definiz: § LXXXIII. Metter conto, e talvolta anche Mettere il conto, vale Esser utile, proficuo, od opportuno, Tornar bene, Giovare. –
Esempio: Car. Trad. gr. 33: Con questi di vincere, con quelli molte volte mette più conto d'esser vinto.
Esempio: E Car. Lett. ined. 1, 194: Ancora che io lo godessi (il priorato), non mi mette conto a darne di pensione tanto più che non vale.
Esempio: Cellin. Pros. Oref. 78: Mette più conto a stamparle (le medaglie) così, che in altro modo.
Esempio: Tass. Lett. 1, 132: Stampare senza il privilegio de' Veneziani non mi mette conto, ed essi nol concedono a chi stampa fuor di Venezia.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 12, 4, 225: Ma fate che i beni della fortuna ci si fermino in mano, tuttavia ci costan sì caro, che e' non mette conto, e non se ne sta in capitale.
Esempio: Dat. Vegl. 228: Mette conto il riferire quanto i Persiani raccontano di questa perla che non parrà affatto incredibile.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 85: Vi metteva più conto mandare il piego per la condotta, che pel corriere.
Esempio: E Magal. Lett. P. 305: Quando mi parrà d'aver qualche cosa che metta il conto, ti scriverò.
Esempio: Fag. Comm. 8, 51: Come io arrivo a consegnar queste ragazze a' lor mariti, essi ci penseranno, se non vorranno far l'usanza di non sen'avvedere, come fanno gli altri quando veggon che mette conto.
Esempio: Casott. A. Celid. 7, 53: Se però non si sa chi è quel che truffa, Non mette conto far la barabuffa.
Definiz: § LXXXIV. E Mettere mal conto, vale per l'opposto Essere svantaggioso, Non metter conto. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 273: Quanto a gli edifizj, non pare che la ragione consenta che seguissono in quelle parti gran rovine; perchè, avendo fin da principio disegnato ad abitarvi, mal conto metteva loro disfare quelle stanze le quali avessero allora allora, volendo stare al coperto, a rifare.
Definiz: § LXXXV. Mettere checchessia a conto di alcuno, o dell'avere di alcuno, vale Metterlo a suo carico, Dargliene debito, Imputarlo o Valutarlo nel conto di esso. –
Esempio: Pitt. B. Cron. 135: Le dette cose e beni sieno sbattuti e messi a conto nella restituzione di detta dota.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 475: Ordinorono al banco che, ogni volta che Nicolao mandasse per danari, glieli dessino, e mettessino a lor conto.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 7, 175: I Fucheri vi dovrebbono dare la lettera della conservazione, e i ducati venticinquemila metterebbono a conto di quanto era allora convenuto.
Definiz: § LXXXVI. E figuratam., e altresì in locuz. figurata. –
Esempio: Varch. Sen. Benef. 4: Considera un poco se fusse più vera sentenza, e più dicevole alla grandezza del benificante, confortarlo a far de' benefizj, ancora che non dovesse allogarne mai nessun bene; perchè quelle parole deve perderne molti sono false; con ciò sia cosa che nessuno se ne perda, perchè chi dice d'aver perduto alcun benefizio, mostra che egli l'aveva messo a conto, e fatto pensiero di riaverlo.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 228: Ho ricevuto le lettere di Fiandra che mi mandate; la lor condennagione non vi si può pagare con le nuove, perchè non ve ne sono. Si metterà dunque a conto della vostra liberalità; la quale mi si mostra larghissima in maggior cosa.
Definiz: § LXXCVII. E Mettere una data cosa a conto di checchessia, vale Considerarla come parte o segno di checchessia, Averla o Tenerla per checchessia. –
Esempio: Dat. Oraz. Cr. 30: Quattro sonettini alla moda, un discorsetto bizzarro fatto a pompa, non gli metto a conto di vita, e non sono, a parlar chiaro, azioni di sustanza, di cui ne resti memoria.
Definiz: § LXXXVIII. Mettere a conto una cosa con un'altra, trovasi per Metterla insieme con quella, Inchiuderla nel novero stesso, considerandola di pari qualità, pregio e simili. –
Esempio: Sacch. Op. div. 31: Ella (la Vergine Maria) non nacque col peccato originale; e non nascendo con questo peccato, non si mette a conto la natività sua con quelli che nati sono delle femmine.
Definiz: § LXXXIX. Mettere in conto, vale Computare, Calcolare, Valutare, così in senso proprio, come figurato. –
Esempio: Vill. M. 495: Se bene si cercheranno le nostre scritture, e metterassi in conto tra le ree e buone fortune, troppo avanzeranno le sinestre (sinistre) le felici e avventurose.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 114: Se noi metteremo in conto la gravità ancora dello strumento stesso della leva, la quale sarà talor di legno e talvolta anco di ferro, è manifesto che ec.
Esempio: Giacomell. S. Grisost. Sacerd. 203: Nè vogliono mettere in conto nè il disordine delle cose, nè la difficoltà de' tempi, nè la misura della potestà sacerdotale, nè altra cosa somigliante.
Definiz: § XC. Vale anche Considerare, Stimare, Far caso e simili. –
Esempio: Varch. Ercol. 423: Il Trissino medesimo vuole che non solo tutte le città di Toscana, e tutte le castella, e tutte le ville, abbiano nel parlare alcuna differenza tra loro, il che è vero, ma eziandio ciascuna via, ciascuna casa e ciascuno uomo; il che, s' è vero, non è considerabile in una lingua, nè si dee mettere in conto.
Esempio: Fag. Rim. 5, 41: Non mette in conto, che parata gli era Una disgrazia grande.
Definiz: § XCI. Mettere checchessia in conto a uno, vale Metterglielo a debito, Imputarlo nel debito di esso, Fargliene carico; ed usasi più spesso in senso figurato. –
Esempio: Varch. Sen. Benef. 64: Servigio è quello d'uno schiavo, il quale la condizion sua e grado ha posto in luogo, che egli non può mettere in conto al padron suo nessuna di quelle cose che egli gli fa.
Esempio: Bertin. A. F. Risp. Gio. Paol. Proleg. 14: Perch'e' non abbia a dire che un tal luogo siagli stato deformato e guasto con malizia per prender noi quindi occasione di svergognarlo, si vedrà come su questo io non gli fo guerra nessuna e non gliene metto a peccato.... Questo dunque, com'ho detto, non gliene metto in conto, intendendo di proceder seco con tutta l'equità.
Definiz: § XCII. Mettere in conto una data cosa, si usò per Notarla fra le cose da annoverarsi, Prenderne ricordo, Farne memoria. –
Esempio: Nov. ant. C. 6: Molti.... sono vivuti grande lunghezza di tempo, ed in vita loro hanno appena tratto un bel parlare, od alcuna cosa da mettere in conto fra' buoni.
Esempio: E Nov. ant. C. 87: I cavalieri e donzelli che erano giulivi e gaj, sì faceano di belle canzoni e 'l suono e 'l motto; e quattro approvatori erano stabiliti, che quelle che aveano valore faceano mettere in conto.
Esempio: Bocc. Filoc. 265: Ma ditemi (se vi piace) che gioia riceveste voi giammai dalla vostra donna? perciocchè alcune soglion donar gioie, le quali non sarieno degne di mettere in conto. Certo, disse Fileno, non è di quelle la mia;... una, ch'io ne ho qui meco, vi dirò come ricevetti.
Definiz: § XCIII. Porre conto, trovasi per Metter conto, Giovare, Essere di vantaggio. –
Esempio: Bern. Orl. 5, 78: Or con la coda il batte, or con l'ugnone: L'esser fatato un gran conto gli pone.
Definiz: § XCIV. Porre conto con alcuno, trovasi per Fare i conti con esso. –
Esempio: S. Bern. Pist. 14: Da ogni parte chiamati e convocati i suoi pensieri, ponga con loro diligentemente conto (qui figuratam.).
Definiz: § XCV. Porre a conto, vale Inchiuder nel conto, Computare; ma è maniera poco usata. –
Esempio: Bemb. Lett. 2, 169: M'è debitor di cinque paghe, ponendo a conto questa del San Giovanni prossimamente passato.
Definiz: § XCVI. Porre in conto a uno checchessia, lo stesso che Metterglielo a conto o in conto. –
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 4, 15: Vogli a messer Equilio perdonare, Nè gli voler tal fallo porre in conto (qui figuratam.).
Definiz: § XCVII. Raccogliere il conto proprio dalle spese altrui, trovasi figuratam. per Prendere dai falli o errori altrui la norma di ben governarsi. –
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 2, 9: Ho.... D'abbaco un libro bel, dove s'impara Raccor dall'altrui spese il conto proprio.
Definiz: § XCVIII. Rendere conto, o buon conto, di sè. – V. Dare conto, §§ LIX e LXI.
Definiz: § XCIX. Ritrovare il conto di alcuna cosa, vale Riuscire a chiarirla bene, Raccapezzare come sta. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 91: E così molti altri diversamente le travisarono [le armi gentilizie]; delle quali non è oggi molto agevole ritrovarne il conto, perchè alcuni di questi ta' rami, che mutarono nome, sono venuti meno.
Definiz: § C. Rivedere il conto, o i conti, ad alcuno, vale figuratam. Esaminare gli atti, i procedimenti, i giudizj, le opinioni e simili, di esso, per iscoprirne i falli o gli errori, e correggerli. –
Esempio: Rep. Fir. Diec. Bal. 5, 192: Se e' vi mancasse questa materia di maravigliarvi del nostro non vi scrivere, saresti impacciati, che non aresti più che scrivere nulla. E quando noi andiamo rivedendoci el conto, non ci pare pretermettere cosa alcuna che apartenga alla diligenzia del nostro officio.
Esempio: Serdon. Lett. Ind. volg. 667: Proccurerete di rivedere i conti a voi stesso una o due volte il giorno, e come intero giudice considererete con diligenza tutti i pensieri e azioni vostre.
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 303: Avendo veduta la prelezione fatta.... dal professor di filosofia,... mi era venuto in pensiero d'introdurla opportunamente in un dialogo, con rivedergli il conto assai minutamente.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 4, 4: Stimo che questa, a dire 'l ver, sia l'arte In amor più sicura, Non rivedere alla sua donna 'l conto, Lasciarsi in man da lei scambiar le carte.
Esempio: Mann. Lez. Ling. tosc. 129: Si suol dire comunemente d'alcuno, che si fa franco con chi non può rivederli il conto.
Definiz: § CI. E per similit., detto di cosa. –
Esempio: Machiav. Disc. 303: E quanto a questo conviene che nasca o da una legge, la quale spesso rivegga il conto agli uomini che sono in quel corpo, o veramente da un uomo buono, che nasca infra loro, il quale con suoi esempj e con le sue opere virtuose faccia il medesimo effetto che l'ordine.
Definiz: § CII. Rivedere ad alcuno il conto di una cosa, e anche Vedere, ad alcuno il conto di una cosa, vale Scrutarla, Sindacarla, Esaminarla e simili. –
Esempio: Cas. Lett. Sor. 260: Credo che bisogni ammonirlo spesso ed efficacemente, e non si fidar di lui, ma vedergli il conto ad ogni ora di ciò che fa; perchè, altramente o si lascia trasportare da' compagni a' suoi piaceri, o si sta in ozio, del quale è ghiottissimo.
Esempio: Salvin. Plat. Dial. 181: Bada pur molto bene a quel che tu di', come che t'abbia a esser rivisto il conto d'ogni parola.
Definiz: § CIII. Rivedere i conti innanzi desinare, trovasi usato in modo scherzevole per Dar di stomaco, Vomitare. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 401: Fiuta su, canchero ti mangi. S. Di grazia non più: l'è una veste da donna; levala via. E che sì, che se tu me la fai fiutar più, e massime costì, che tu mi farai rivedere i conti innanzi desinare?
Definiz: § CIV. Sapere il conto suo, che anche si disse Saper fare il suo conto, vale Operare con avvedutezza, Essere accorto, ed altresì Essere esperto o perito nell'arte o professione propria. –
Esempio: Cecch. Dot. 2, 5: I' so che quello È un omaccion che sa fare 'l suo conto.
Esempio: Not. Malm. 1, 181: Ce ne serviamo [della voce furbo].... per denotare un uomo astuto e che sappia il conto suo.
Esempio: E Not. Malm. 1, 266: Astuto e scaltro, sinonimi di sagace ed accorto; uomo che sa il conto suo.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 391: Figuratamente si dice fantino a un uomo che sa il conto suo ed è destro e lesto.
Definiz: § CV. Sapere una cosa per conto, trovasi per Saperla, Conoscerla bene, per esperienza. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 138: Le fraudi che le mogli e che l'amiche Sogliono usar, sapea tutte per conto.
Definiz: § CVI. Stare a conto, detto di persona, vale Dover pagare la rata, Partecipare a una data spesa fatta in comune da più persone. –
Crusc. Vocab. III.
Definiz: § CVII. Tener conto di chicchessia o checchessia, vale Farne stima, Apprezzarlo, Avervi considerazione o riguardo, e altresì Farne caso. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 260: Gli confessai essere in noi desiderio assai e del ricuperare Pisa, e dell'assicurarsi di Vitellozzo, ancorchè di lui non si tenesse molto conto.
Esempio: Guicc. Stor. 2, 32: La qual laude, egli.... non tenne conto, per conseguire il pontificato, di maculare.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 371: Non gli restavano altri nimici,... che li figliuoli del detto Filippo, da tenerne conto.
Esempio: Car. Arist. Rett. 112: Non si ricordano del male,... non tengono conto de l'ingiurie.
Esempio: Cellin. Vit. 394: Vedendo tener così poco conto di me, non son voluto tornare a offerirmi.
Esempio: Gell. Circ. 232: Dove tu essendo filosofo,... non terrai conto alcuno de' piaceri del corpo.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 22 t.: Il re vide il tutto, e non mostrò di tenerne conto.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 475: Dal qual tempo in qua procede assai unito insieme il giudizio de gli scrittori, o si vede tanto poco fra sè differente, che non è cosa da tenerne conto.
Esempio: Deput. Decam. 121: Salabaetto ridendo le tagliò astutamente le parole, con mostrando o di non ne tener conto, o di non si essere accorto dello inganno di lei.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 210: Non si riguardò da due piccoli figliuolini c'aveva appresso, tenendo lieve conto della loro presenza.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 185: Gli uomini non credono, che si debba tener conto di Dio, perchè presumono, che noi siam mossi secondo l'arbitrio immutabile delle stelle.
Esempio: Magal. Lett. P. 305: Risolvo di farti un regalo dell'acclusa stampa.... Io non tengo conto di non intenderla, io che sono un bue; ma il diavol è che non l'intende nè anche il nostro buono Internunzio, che pure non è un asino affatto.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 1, 167: I fuorusciti dicono che non si tien conto di alcuno errore in Firenze, da quegli in fuori che offendono il Duca e lo Stato suo.
Definiz: § CVIII. Riferito in particolare a procedimenti, azioni e simili, vale Osservare, Abbadare, Riflettere. –
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 248: Era incolpato di non tener molto conto in che modo e per che mezzo guadagnassero la roba gli agenti suoi.
Definiz: § CIX. Tener conto di una persona, o di una cosa, e più comunemente e con maggiore efficacia Tener di conto, di una persona, o di una cosa, vale anche Averne cura, Custodirla, Conservarla con diligenza; e usato in modo assoluto, con relazione a entrate o guadagni, vale Risparmiare. –
Esempio: Cellin. Vit. 95: Lo pregavo che.... di poi pigliassi la roba della mia casa, e ne tenessi un poco di conto con quella sua solita amorevolezza.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 224: Ve la raccomando; tenetene conto, e fate che sia buona.
Esempio: E Ricc. S. Cat. Lett. 417: Vorrei che Batista tenessi conto del vostro.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 13: Me lo raccomandò, e mi commesse Ch'io ne tenessi conto quanto della vita di lui; ed ha cagion di farlo.
Esempio: Baldov. Lament. 186: Tu [o terra] di quest'ossa mie tien conto almeno (qui figuratam.).
Esempio: Fag. Comm. 5, 99: Alfonso, io non vi raccomando il tener conto della mia sposa. L. Considerate se n'avrò cura, mentre vi lascio in pegno la mia.
Esempio: E Fag. Comm. 8, 30: Ritrovando questo Apelle, glielo vo' rendere (il ritratto), e dirgli ch'e' tenga conto di questa copia che s'è fatta da sè, perchè l'originale non gli vuol far male allo stomaco.
Esempio: Bertin. A. F. Risp. Gio. Paol. 16: Procurate d'esser prima voi l'uomo di tener conto, e poi veniteci a predicare il risparmio.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 75: E il buon pretino offrendomele (le monete) pronto, Si contentò di dir: tienne di conto.
Definiz: § CX. Tener conto di chicchessia o checchessia, detto figuratam. di scritture, vale Farne menzione o ricordo, Parlarne. –
Esempio: Speron. Op. 5, 447: Dal quale (da Abram) nascono poi più figlioli, e di tutti loro non si tien conto se non di Isaac, che li fu unico di Sarai; e di Isaac non si tien conto se non in Iacob, lasciato Esaù.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 121: Questo segno mi pare aver veduto nell'arme de' Sacchetti;... e la particulare occasione ordinariamente bisogna dalle istesse famiglie ricercare, chè rade volte, se gran fatto non è, ne tengon conto le memorie publiche.
Definiz: § CXI. Tener conto di uno, trovasi per Invigilarlo, Tenergli dietro, Spiare ogni sua azione. –
Esempio: Cellin. Vit. 207: E lui faceva tener conto di me segretamente, perchè aveva grandissima autorità in Padova.
Definiz: § CXII. Tener conto, riferito a somme pagate, vale Computar nel conto, Conteggiare. –
Esempio: Sassett. Lett. 243: Vi ho tratto scudi 100 d'oro in Augusto e Baccio Dini, la valuta qui da' Fantoni e Nesi: compliteli, e con esso messer Giovanni tenetene conto.
Definiz: § CXIII. Tenere il conto, riferito sia a cose, sia a persone, vale Farne il computo o il novero, Contare: ma è maniera propria più che altro di nobile scrittura. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 12, 79: Dunque chi vuol di quanta turba cada Tenere il conto, ha impresa dura e forte.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 222: E non si potrà tenere il conto degli anni. F. Così ci spacceremo per giovani anche dopo il tempo.
Definiz: § CXIV. Tirare il conto, o i conti, o, come anche trovasi, Trarre, il conto, o i conti, vale Fare il calcolo di checchessia, ed altresì Ristringere in una e ragguagliare le varie partite di entrata e uscita o di dare e avere; usato anche figuratam. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 2, 117: Tratti bene i conti, avea speso in suo servigio la maggior parte delle rendite del suo pontificato.
Esempio: E Pallav. Lett. 2, 180: L'autor del giornale m'ha ben per una parte aggravato con ingiuste riprensioni, ma dall'altra mi ha esaltato con eccessive lodi: onde, tratti bene i conti, più m'ha donato che non m'ha tolto.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 7, 3, 23: Calcolare a giudizio di diligente padre di famiglia se l'atto sia utile o no, tirando il conto lungo di quel che, sbattute le spese e le disgrazie nel corso di più anni, la robba abbia fruttato.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 385: Se poi uno di questi [poveri] condotto a opera, per dargli di che campare, riceva al fin per errore qualche danaro di più nel tirar de' conti, dove troverete voi che lo torni a rendere al padrone ingannato?
Esempio: Galian. B. Vitr. 141: Una di queste parti sarà il modulo;... stabilito il quale, si tira il conto della distribuzione di tutta l'opera.
Definiz: § CXV. Tirare innanzi il conto o Portare innanzi il conto, vale Seguitare a scrivere un conto portandolo da una carta all'altra, o da un libro ad un altro; e figuratam. Seguitare senz'altra considerazione, o rispetto, l'impresa cominciata; che anche dicesi semplicemente Tirare avanti. –
Esempio: Lipp. Malm. 4, 60: Ed io, scansato il fuoco e ogni altro affronto, Lieta mi parto, e tiro innanzi il conto.
Esempio: E Lipp. Malm. 6, 16: Chè tu vedrai, tirando innanzi il conto,... Che delle serpi non farai più conto.
Esempio: Fag. Comm. 8, 165: Che importa a te che sian vecchi, che non abbian cervello, e che abbiano i figliuoli da moglie? Tira innanzi il conto, e tieni a bada tutt'a due, e fai il fatto tuo.
Definiz: § CXVI. Tornar conto, vale Esser utile, vantaggioso, comodo, e simili. –
Esempio: Bentiv. G. Nunz. 1, 94: Egli giudica che non torni conto di vedere il suo regno fra le rovine miserabili della guerra.
Esempio: Segner. Mann. febbr. 26, 1: Qual dubbio adunque che per nessun altro acquisto.... ti può tornar conto un minimo pregiudizio spirituale?
Esempio: E Segner. Mann. febbr. 26, 2: Considera che se non ti torna conto recare all'anima tua un minimo pregiudizio, ec.
Esempio: Fag. Comm. 8, 166: Bisogna badare se quel che si fa torna conto a sè stesso, e poi lasciar cantare.
Esempio: Paolett. Append. 40: Non è forse una specie di monopolio il proibire di vendere, di comprare, di trasportare i grani dove, e come, e quando all'uom piace o torna conto?
Definiz: § CXVII. Nello stesso senso trovasi Tornare a conto. –
Esempio: Montecucc. Op. 2, 97: Narra il fatto come gli torna a conto, o come il capisce, scrive, esclama, mormora, e si lamenta.
Definiz: § CXVII. Trarre i conti. – V. Tirare il conto, § CXIV.
Definiz: § CXIX. Vedere il conto a uno. – V. Rivedere il conto, § CII.
Definiz: § CXX. Chi fa il conto, o i conti, senza l'oste, gli convien farli due volte, o simile; proverbio che significa: I disegni, che si fanno così da sè, per lo più non riescono. –
Esempio: Bern. Orl. 7, 63: Color che fanno il conto senza l'oste, Rispose Astolfo, tornano a rifare.
Definiz: § CXXI. Conti chiari, amici cari; proverbio che vale: L'amicizia non dee pregiudicare all'interesse.